Insegnamento e arte

Due grandi passioni lo accompagnano per tutta la vita, duellando silenziosamente. La prima è il desiderio di insegnare: Elio vuole essere un professore, lo capisce da ragazzino mentre aiuta i giovani del seminario di Sant’Agostino a prepararsi all’esame di stato. Vuole contribuire, attraverso una scuola moderna e ben organizzata, in cui prima è docente e poi preside, alla crescita culturale e all’educazione dei giovani. Macina chilometri tra Roma, Siena, Fermo, Orvieto, Gubbio e per il lavoro mette da parte spesso l’arte. Nel 1994 va in pensione, è il preside dell’istituto d’arte di Gubbio.

La seconda passione è l’attrazione fatale per l’argilla, miscela viva, cui non può sfuggire. Una calamita che lo riporta, appena può, davanti al panetto. Lo animano la creatività, l’istinto e una conoscenza profonda dei materiali e delle sue potenzialità espressive.

Cerbella insegna per 37 anni, ma non smette mai di misurarsi con le sue pulsioni d’artista, con grande energia e un rapporto fisico molto intenso con la materia: la comprime, la colpisce con oggetti di metallo, la fa ribollire come lava, la fa “fibrillare”, la sfida per dominarla. E’ un continuo gioco forza, nonostane Cerbella, a scuola e nella vita, abbia modi garbati, una struttura fisica gracile e una gentilezza innata.

Neanche i problemi di cuore lo fermano, anzi gli offrono nuovi spunti. Per sostenere, senza correre rischi, il grande sforzo fisico necessario per realizzare le Fibrillazioni, opere in terracotta cui si dedica dopo il 2000, si affida a volte all’amico cardiologo Maurizio Cocchieri che lo assiste nelle varie fasi della lavorazione. Conclusa l’attività a scuola, infatti, torna a sperimentare nuovi percorsi e continua a creare.

Si dedica prima a una serie di piatti in terracotta “ribollita”, riuscendo grazie alla grande familiarità con i materiali, a pilotare la decorazione. Non dipinge, fa quasi eruttare la terracotta, con un effetto molto particolare. Poi passa alle Fibrillazioni, con un’invenzione tecnica che permette di far vibrare il panetto d’argilla e ricavare forme in movimento. La materia, di nuovo, si piega al suo volere.

Nel 2007 realizza, con questa tecnica, un pannello per l’ospedale civile di Gubbio – Gualdo Tadino e l’anno seguente partecipa alla mostra Brocche D’Autore. L’artista è di nuovo in pista.

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